Bar Sport è il ritratto esilarante di un mondo di provincia che non esiste più: quello dei flipper sgangherati, delle chiacchere da bar e delle paste posse esposte nel bancone. Un concentrato di comicità ma anche di memoria collettiva, dove ogni battuta è una scheggia di un'Italia che non cè più, ma che tutti riconoscono. Il primo indimenticabile tuffo nellumorismo di Stefano Benni. Il mito comico dello scrittore bolognese nasce da queste pagine.
Stefano Benni, con il suo Bar Sport, ha aperto la porta su un mondo che per tutti è diventato un luogo, anzi il luogo familiare per eccellenza. Il Bar Sport è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la "Luisona", la brioche paleolitica condannata a un'esposizione eterna in perenne attesa del suo consumatore. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (proprio così, con due n) che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quella del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere) e delle allucinazioni estive. Bar Sport è il ritratto di un mondo di provincia che oggi si ricorda con nostalgia, ma che è vivo, è ancora vivo.