Sette cadaveri su uno yacht alla deriva. Causa della morte, avvelenamento. Un delitto quanto mai insolito che spalanca un abisso di ipotesi, sospetti e stranezze in cui Vanina Guarrasi, nonostante il difficile momento personale, è pronta a calarsi.
«Cristina Cassar Scalia torna con la poliziotta Vanina Guarrasi: questa volta deve vedersela con un avvelenamento, quasi un topos del giallo. Ne nasce una trama in cui l'autrice sa dosare i colpi di scena e costruire le relazioni tra i personaggi.» - Severino Colombo, La Lettura
È una calda mattina di luglio quando lavvocata Maria Giulia De Rosa e il medico legale Adriano Calí, usciti per una gita in mare, ascoltano alla radio un avviso della capitaneria di porto: nelle acque in cui stanno navigando cè una grossa imbarcazione che potrebbe trovarsi in difficoltà. Il loro tentativo di soccorso si rivela però inutile, a bordo di quello che è un vero e proprio panfilo sono tutti morti. Calí, con la sua esperienza, ci mette poco a capire che a uccidere quelle persone è stata una dose di cianuro, forse mescolata a del latte di mandorla. E chiama subito lamica vicequestore. Vanina, che si era allontanata per qualche giorno, rientra immediatamente nel capoluogo etneo per immergersi in unindagine serratissima. Comè ovvio, non le mancherà il sostegno del commissario in pensione Biagio Patanè. Lanziano poliziotto stavolta potrà aiutarla solo per telefono: si trova a Palermo accanto allamata moglie Angelina, che ha appena subito un delicato intervento al cuore.